Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo.
Questo Proverbio Arabo vuole semplicemente dirci che a volte ci arrendiamo ancora prima di raggiungere il risultato.
Chiamalo “non sono capace”, chiamalo “non fa per me”, chiamalo “ci vuole troppo tempo”, chiamalo “costa sforzo e fatica”, chiamiamolo “ci sono troppi ostacoli”… fatto sta che mancherebbe un “niente” per raggiungere l’obiettivo.
Non sto parlando di chi neppure parte, ma di chi è già in corsa, di chi credeva potesse essere possibile, di chi ha già iniziato a prendere in mano la propria vita per farne un capolavoro, ma poi, “a un’ora dal miracolo” o “a un metro” da esso si arrende, gettando la spugna.
Come non arrendersi ad un metro dall’oro
Qualche giorno fa, nel mentre stavo sistemando appunti, carte, conti, numeri in giro, è affiorata nella mia mente una storia letta qualche anno fa, che può esserci di supporto quando i propri pensieri, il proprio intuito, le proprie energie e risorse stanno dando forfait.
Napoleon Hill nel suo libro Pensa e arricchisci te stesso lo ha scritto così:
Una delle ragioni più comuni dei fallimenti personali è il difetto di rinunciare davanti alle sconfitte temporanee. Ognuno di noi commette, prima o poi, questo errore (…) è sempre stato estratto più oro dai pensieri umani che dalle viscere della terra
e lo ha argomentato con questa storia realmente accaduta:
"Durante la corsa all’oro, anche uno zio di R.U. Darby fu preso da quella “febbre” e si trasferì nell’ovest per scavare e diventare ricco. Comprò pala e piccone e dopo alcune settimane di lavoro, venne ricompensato con la scoperta di una vena d’oro. Gli servivano altri macchinari per portarlo in superficie e così, nascose la cava e tornò a casa. Subito rivelò il “colpo” ai parenti e ad alcuni amici. Misero tutti insieme i soldi necessari e Darby e suo zio, ritornarono alla miniera. Il primo vagone del minerale fu estratto e spedito a una fonderia. La resa dimostrò che avevano trovato una delle miniere più ricche di tutto il Colorado. Qualche altro vagone d’oro e avrebbero potuto saldare tutti i debiti e diventare ricchi. Le trivelle scavavano instancabilmente. Le speranze di Darby e dello zio si rafforzavano sempre di più, ma poi accadde qualcosa: scomparve la vena del minerale aurifero. Continuarono a scavare, cercando disperatamente di ritrovare la vena, ma non ci riuscirono. Infine, decisero di rinunciare. Vendettero le macchine ad un rigattiere per poche centinaia di dollari e tornarono a casa molto delusi. Il rigattiere si rivolse ad un ingegnere minerario, che gli suggerì di riprendere a scavare ad appena un metro da dove i Darby si erano fermati (secondo l'ingegnere, il progetto era fallito perché i proprietari ignoravano la "linea delle faglie"). I suoi calcoli erano giusti, il rigattiere trovò l’oro ad appena un metro da dove i Darby si erano fermati. Il rigattiere era felicissimo e ricavò milioni di dollari dalla miniera d’oro perché fu così saggio da chiedere il consiglio di un esperto.”
Molto tempo dopo, R.U. Darby recuperò le perdite subite e fece grandi affari scoprendo che il desiderio può essere trasformato in oro. Fece la scoperta quando aveva già iniziato la carriera di assicuratore nel ramo vita.
Consapevole di aver sprecato una grande fortuna per essersi fermato a un metro dall’oro, Darby divenne uno dei pochi assicuratori a vendere ogni anno più di un milione di dollari di polizze.
✨ Darby imparò sulla propria pelle e nel proprio portafogli che essendo tenaci si diventa vincenti e che quando sembra che il proprio progetto non stia portando quanto ci aspettiamo, si può sempre chiedere un aiuto o supporto.
✨ Darby, mise a frutto questi insegnamenti nella carriera di assicuratore, dicendo a se stesso che mai e poi mai avrebbe rinunciato a credere di raggiungere i suoi obiettivi. Divenne uno dei pochi assicuratori a vendere ogni anno più di un milione di dollari di polizze.
Tutti possono avere dei momenti di arresto o sentire che ogni tentativo fatto, ogni intuizione avuta possano essere stati vani, eppure la vita o l’Universo ci mettono costantemente alla prova sia per insegnarci qualcosa che per verificare se siamo o meno pronti a ricevere ciò che potrebbe essere già alla nostra portata.
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